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Feb 01

Verso una nuova rotta

È una bufala storica, purtroppo ancora molto diffusa, che fu Cristoforo Colombo a scoprire che la terra fosse rotonda. Secondo questa versione, totalmente falsa, gli uomini del Medioevo pensavano che la terra fosse piatta e il navigatore genovese capì la forma reale della in parte osservando le navi che si allontanavano dal porto, in parte perché aveva studiato le carte geografiche di Paolo Dal Pozzo Toscanelli. Ora, in realtà, l’idea che si potesse raggiungere l’India andando ad ovest, invece che circumnavigare l’Africa o passare via terra, era nota già ad Aristotele e ad Eratostene, quindi risaputa da almeno millenovecento anni.
Ma allora perché non fu tentato prima di raggiungere il mitico paese delle spezie attraverso questa rotta? Perché ha dovuto esserci un Colombo per tentare questa impresa e soprattutto per renderla nota al paese d’origine?
Sono possibili varie risposte, di cui di seguito ne riportiamo solo alcune. In primo luogo, non era chiara l’effettiva distanza dalle coste portoghesi o spagnole fino alle coste asiatiche.


Oggi sappiamo che il calcolo di Cristoforo Colombo per arrivare in Asia era sbagliato e che si avvicinavano di più alla verità le previsioni degli astronomi di Salamanca. Questi ultimi nel 1486 erano stati interrogati dal re Ferdinando II d’Aragona e dalla Regina Isabella proprio per verificare scientificamente la proposta di viaggio di Colombo ed essi scelsero di sconsigliare ai sovrani di finanziare il viaggio del Genovese proprio per il fattore della distanza.
Un’altra ragione, prettamente pratica è che i sistemi di navigazione allora comunemente usati erano funzionali per rotte che rimanessero vicine alla costa, non pensate per navigare in mare aperto. Motivo per cui la via più facile per andare in Oriente era quella della via della Seta.
Un ulteriore ragione, forse la più interessante anche per noi oggi, è quella politica. Fino al 1453, i mercanti passavano per Bisanzio e da lì raggiungevano tutti i mercati asiatici. Ma dopo la vittoria dei Turchi e dopo la rottura dei rapporti tra monarchie europee e regni musulmani divenne impossibile passare per il Bosforo e i Dardanelli. L’unica via di libertà e di scambio tra i popoli divenne l’oceano, mentre sulla terra e nel Mediterraneo si combatteva. I portoghesi incominciarono a colonizzare l’Africa e a passare per il capo di Buona Speranza, sfidando le correnti sudafricane. Gli Spagnoli decisero l’azzardo dell’ignoto e stipendiarono Cristoforo Colombo.
Certo Cristoforo Colombo una volta raggiunte le coste caraibiche non agì né da buon politico, né da abile imprenditore. Compì vari disastri sia sul piano etico, sia sul piano economico, motivo per cui non è giusto celebrarlo come modello. Tuttavia, è indubbio che a lui si deve il merito di aver tentato una sfida che prima di lui non si osava, pur sapendola in parte possibile.


Bibliografia:
Aristotele, Il cielo, Bompiani, Milano, 2002
C. Capra, Storia moderna (1492 – 1848), Mondadori, Milano 2011
S. Madariaga, Cristoforo Colombo, trad. it. C. Angeletti, dall’Oglio, Milano 1966.
Sitografia:
http://astro.bonavoglia.eu/storia/colomboTerraRotonda.html
https://pwg.gsfc.nasa.gov/stargaze/Icolumb.htm
https://www.washingtonpost.com/opinions/five-myths-about-christopher-columbus/2015/10/08/3e80f358-6d23-11e5-b31c-
d80d62b53e28_story.html?utm_term=.f7a76b5b18d4

About The Author

Docente di Storia e Filosofia Dottoranda presso Universidad Francisco de Vitoria – Madrid